”Uno, nessuno, centomila è un tema intrinseco all’essenza stessa del camerino: chi è il committente e chi sarà ospitato al suo interno per ogni spettacolo è un’incognita
”
È proprio dall’appropriarsi temporaneo di questo spazio che ne deriva la sua dinamicità progettuale: un’enorme parete di specchi frontale si riflette nelle postazioni trucco laterali e nelle sedie metalliche, moltiplica lo spazio e allo stesso tempo sfaccetta, ridisegna e trasforma la persona al suo interno in centomila.
Uno spazio dinamico e in continuo divenire che nel suo essere transitorio è flessibile e si trasforma anche in un luogo privato e accogliente, uno spazio di riflessione intimistica e concentrazione grazie all’ausilio di grandi tende che, correndo su dei binari sinuosi, racchiudono e ridefiniscono lo spazio in piccoli nidi di rifugio.
La presenza una fonte di acqua ha ispirato l’inserimento all’interno dello spazio di un oggetto unico nel suo genere: lavandino da un lato e doccia dall’altro. Un luogo bagnato che viene schermato e circoscritto dall’elemento iconico per eccellenza presente nell’immaginario comune del camerino: il paravento, anch’esso realizzato in marmo, garantisce un ulteriore livello di comfort e praticità del camerino stesso, dando vita ad uno spazio privato in cui rinfrescare il corpo e rigenerare la mente.
Un camerino dalle mille sfaccettature e possibilità, che si adatta e si trasforma seguendo e assecondando le personalità presenti al suo interno, il tutto ponendo sempre al centro di ogni suo cambiamento il benessere di chi ospita.